venerdì 6 gennaio 2012

Oro Incenso Mirra

"gli offrirono in dono oro, incenso e mirra" (Mt 2,11)
   I tre mistici doni della divina Epifania di nostro Signore Gesù Cristo, l'oro, l'incenso e la mirra, tanto rivelano l'umile divinità del bambino che li riceve, quanto disvelano l'umanità sapiente che li dona: l'Oro acclama il Re, l'Incenso è offerto a Dio, la Mirra unge lo Sposo.

Hieronymus Bosch, pannello centrale del Trittico, 1510
   L'aurea fede acclama il re, com'è scritto: "la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell'oro - destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco - torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà" (1Pt 1,6-7).
   L'odorosa carità s'offre a Dio nella propria palpitante sovrabbondanza, come l'amante canta dell'amata: "Quanto è soave il tuo amore, sorella mia,
quanto più inebriante del vino è il tuo amore, mia sposa,
e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo.
 Le tue labbra stillano nettare, o sposa,
c'è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano." (Ct 4,10-11).
   L'umile speranza unge lo Sposo, com'è scritto per le nozze del messia: "Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni. Di mirra, àloe e cassia profumano tutte le tue vesti" (Sal 45,8-9) e come fece Maria, sorella di Lazzaro, a Betania: "prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo" (Gv 12,3).

Bouts Dieric il vecchio, 1445


   L'aurea fede è propria dei cieli, dai cui regni viene la divina Rivelazione che genera la fede.
   L'odorosa carità è propria della terra, la quale freme d'amore per il suo Creatore che l'ama.
   L'umile speranza è propria degli inferi, regno che accoglie lo Sposo per la Risurrezione che fonda la speranza.

Bosch, Trittico chiuso, 1510
   I tre doni non si limitano a rivelare il Dio che li riceve, svelano anche il mistero dell'uomo che li dona.
   L'oro rivela la natura luminosa della materia di cui anche il corpo dell'uomo è fatto, a immagine del Creatore che "è luce" (1Gv 1,5), luce visibile nei corpi dei santi che "a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine" (2Cor 3,18).
   L'incenso rivela la natura ignea dell'anima che offre il suo corpo quale: "sacrificio vivente, santo e gradito a Dio" (Rom 12,1).
   La mirra rivela la natura sponsale dello spirito dell'uomo che anela ad unirsi al suo Creatore e Redentore, come è scritto: "chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito" (1Cor 6,17).

Albrecht Durer, 1504
   Le parole di P. Gerhardt musicate da J.S. Bach nello splendido corale "Ich steh' an deiner Krippen hier" cantano il mistero della fede per cui il credente si identifica con i doni dei Magi e offre tutto ciò che è.


   Il corale fa parte dell'Oratorio di Natale, precisamente della Sesta parte, il Concerto per l'Epifania. Queste sono le parole con la traduzione italiana:

Ich steh' an deiner Krippen hier,                             Io sono qui davanti alla tua mangiatoia,
o Jesulein, mein Leben.                                           o Gesù bambino, mia vita.
Ich komme, bring' und schenke dir,                        Io vengo per portarti e donarti
was du mir hast gegeben.                                        ciò che tu mi hai dato.


Nimm hin, es ist main Geist und Sinn;                   Prendi, è il mio spirito e la mia mente;
Herz, Seel' und Mut, nimm alles hin                       cuore, anima e coraggio, prendi tutto
und lass dir's wohl gefallen.                                    e fa che ti sia gradito.

Vetrate del Coro della Vecchia Chiesa dell'Abazia di Königsfelden, 1325-30