Il
sesto
giorno ricordiamo la creazione dell’uomo e la morte di Gesù. Questi due fatti storico-salvifici si illuminano a vicenda, perché non casualmente sono accaduti nello stesso giorno, ma appunto per rivelare che Cristo è il compimento dell'uomo e della creazione. La creazione dell'uomo, maschio e femmina, avviene "per Cristo, con Cristo e in Cristo", cioè in vista di Cristo Nuovo Adamo, con Cristo Verbo di Dio incarnato e in Cristo Immagine prototipica di Dio; Gesù muore per redimere l'umanità decaduta e rigenerarla mediante il suo corpo donato, dal quale è tratta la Chiesa nuova Eva. Perciò in questo giorno conviene intercedere
per tutti i morti nel corpo, nell'anima e nello spirito.
Con il corpo si muore una volta sola e gli uomini
preferiscono la morte naturale posta al termine della vecchiaia, anche se
purtroppo non è rara la morte contro natura: violenta, oppure improvvisa,
altrimenti precoce. Perciò è opportuno intercedere per tutti i morti, iniziando
dai propri. Poi, è utile supplicare Dio, Signore dei vivi e dei morti, perché
liberi noi morituri dalla morte improvvisa e ci conceda una morte salutare.
La
morte nell'anima e quella nello spirito sono solo metafore, poiché né l’anima
né lo spirito sono mortali. La morte dell’anima è metafora del peccato, col
quale la creatura razionale recide il legame vitale con il Creatore, cosa che
può accadere molte volte e che purtroppo accade sempre troppo spesso. La morte dello spirito è metafora della "morte seconda" (Ap 2,11; 20,14) alla quale sono destinati diavoli e dannati, miserevoli creature di Dio che hanno
deciso irrevocabilmente di rifiutare Dio. Perciò è opportuno intercedere per
tutti i peccatori, a partire da se stessi, perché Dio giudice misericordioso abbia pietà di noi.
Pare cosa buona e giusta intercedere
per i morti e per i peccatori nel sesto giorno nel quale, non solo Adamo peccò e
introdusse nel mondo la morte (Gen 3; Rom 5), ma soprattutto: “Gesù morì per gli empi” (Rom 5,6), espellendo
il principe di questo mondo, come è scritto: “Ora, il principe di questo mondo sarà gettato fuori” (Gv 12,31) e
ponendo la premessa per donare lo Spirito Santo per il perdono dei peccati (Gv
20,22-23).
Domenico Signorelli, Crocefissione (1500) |
Nessun commento:
Posta un commento