lunedì 21 febbraio 2011

Liturgia ultima spes/3

Grazie a Sandro Magister ho letto la Lectio Magistralis tenuta dal card. Ravasi presso la facoltà di Architettura della Sapienza il 17 gennaio 2011. Testo denso, ricco dei più diversi spunti, com'è nello stile dell'autore.
Testo che se ha un limite è la mancanza di sintesi e di una conclusione: i molti spunti rimangono eterogenici, la diversità talvolta contraddittoria permane disorganica e frammentaria.
Rimane irrisolto, ad esempio, come si concilino le seguenti quattro affermazioni ravasiane, due favorevoli allo spazio (1 e 4) e due nettamente contrarie (2 e 3):
  1. C'è, dunque, nel cristianesimo una celebrazione costante dello spazio come sede aperta al divino, partendo proprio da quel tempio supremo che è il cosmo.
  2. Detto questo c'è però nella concezione cristiana una componente molto pesante che - come si diceva - sposta il baricentro teologico dallo spazio al tempo.
  3. Tra Dio e uomo non è più necessaria nessuna mediazione spaziale; l'incontro è ormai tra persone, si incrocia la vita divina con quella umana in modo diretto.
  4. Il tempio architettonico sarà, quindi, sempre necessario, ma dovrà avere in sé una funzione di simbolo:  non sarà più un elemento sacrale intangibile e magico, ma solo il segno necessario di una presenza divina nella storia e nella vita dell'umanità.
Lasciando aperta questa incongruenza così com'è nel testo, voglio invece riflettere a partire dagli spunti offerti dal card. Ravasi, sui rapporti tra Dio, il mondo e l'uomo, rapporti  che il suo testo lascia presupposti, e che sono essenziali per una corretta comprensione dell'architettura sacra.

Il mondo è creato da Dio che lo affida alle cure dell'uomo, così il cosmo diventa la casa in cui l'uomo vive. Il mondo è il primo tempio, il cui architetto è Dio stesso.
Non il divino generico, anonimo e vago che ritorna più volte nel testo ravasiano, ma il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio di Mosè e dei profeti e finalmente il Dio di Gesù Cristo. Come è scritto nell'incipit della Lettera agli Ebrei:

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo (Eb 1,1-2; Duomo di Monreale)

Egli, Creatore di tutto ciò che esiste mediante il suo Verbo (Gen 1; Gv 1), è il Luogo in cui il mondo creato e gli uomini, sue creature predilette, sono ospitati.
Dio ha il primato assoluto, sia rispetto al divino impersonale, una pallida riduzione della sua infinita ricchezza, potenza e gloria ad una categoria, mero oggetto del pensiero; sia rispetto all'uomo con-creatore (Tolkien) il quale partecipa all'intelligenza e libertà divine, essendo creato "ad immagine e somiglianza di Dio", ma rimanendo una creatura, un essere finito, definito dallo spazio e dal tempo. Quindi, la creatività umana, come anche la sua intelligenza e la sua libertà, sono finite, non sono assolute.
Ciò significa che l'uomo sarà sempre in cerca di Dio e del suo luogo; sempre perché Dio non si lascia circoscrivere da nulla, ma tutto circoscrive, come recita la cantilena ebraica: "Egli, Dio, è il Luogo di ogni luogo, / eppure questo Luogo non ha luogo".
 
Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua grazia è come il fiore del campo (Isaia 40,3)

La finitezza che qualifica la creatura in tutte le sue fibbre e facoltà, lungi dal costituire una catena pesante che deve essere scrollata di dosso, è l'essenza propria della creatura, unica opportunità che essa ha di vivere.

La creatura umana, grazie all'intelligenza di cui è dotata, può leggere il libro della natura scritto in elegante linguaggio matematico (Galileo). Grazie alla libertà può usare le conoscenze per custodire il Giardino affidatole, può essere ispirata e così creare opere artificiali, utili e belle.
Quì si pone il primo problema, poiché la libertà umana, se rimane umile si lascia ispirare dallo Spirito di Dio, viceversa se si inorgoglisce viene ispirata dallo spirito del mondo.

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