martedì 16 ottobre 2012

Quale Dio è morto secondo Nietzsche?

mons. Gerhard Müller
Leggendo sul Foglio di sabato scorso l'intervista a mons. Gerhard Müller, pro-prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede mi son chiesto QUALE DIO NIETZSCHE HA DICHIARATO MORTO?
Esiste, infatti, una sola realtà di Dio, una sola Sostanza divina, ma non esiste un solo concetto di Dio, bensì molte idee, diverse tra loro e nessuna equivalente.

Friedrich Nietzsche
C'è il Dio di Kant; ironia della sorte il filosofo di Konigsberg, colui che precluse alla ragione umana la possibilità di conoscere Dio e lo ridusse a mero postulato della morale, portava il bel nome messianico di Emmanuele che significa Dio con noi; ovviamente Dio era anche con lui, mentre lui era su Dio solo con la sua ragion pratica e non con la sua ragione pura, intimemente scisso nella sua ragione.
Il povero Federico N. fu quindi un buon medico necroscopo, egli si prese la briga di stilare ufficialmente il certificato di morte, senza cui non si può procedere a seppellire il cadavere del concetto kantiano di Dio.
Immanuel Kant

Il Dio vivo e vero, può subire questa tremenda menomazione, esser ridotto alla mera voce della coscienza? Kant ebbe la pretesa assurda che l'intima presenza divina che risuona come voce e come luce illumina la coscienza di ogni uomo, dovesse risuonare nella sola coscienza individuale senza anche risplendervi ed illuminare la vita, la natura e la storia dei singoli e dei popoli. E l'umanità dovette subire le infauste conseguenze di tale riduzionismo intimista della nozione di Dio.
Dio non può essere solo voce che grida nel deserto della coscienza del singolo individuo.
C'è il Dio dei mistici e dei profeti, Fuoco che arde nelle loro ossa, marchia la loro carne e sopravanza le capacità intellettive, facendoli ora gemere di stupore, ora protestare che Dio non è così, è più grande, è "Id quo maius cogitari nequit", ora tacere ammutoliti perché Dio è sovra-razionale e gli strumenti del pensiero e del linguaggio di cui gli uomini sono dotati, sono inadeguati a pensarlo e a dirlo.
C'è il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, il Dio di Gesù Cristo, della Chiesa e di Pascal.
Blaise Pascal

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