sabato 13 agosto 2011

La pasqua estiva: dalla Trasfigurazione all'Assunzione

Nel cuore dell'estate, quando nell'emisfero settentrionale il sole risplende in tutto il suo fulgore, festeggiamo a pochi giorni l'una dall'altra la Trasfigurazione del nostro Salvatore Gesù Cristo e l'Assunzione della di lui Madre, la sempre Vergine Maria. Più che la vicinanza temporale, ciò che unisce intimamente queste due gloriose feste estive è il loro contenuto: lo splendido destino della carne, destino stabilito da Dio che ha creato la carne umana non per la morte ma per la gloria della resurrezione.
Gloria della vita eterna che brillò per un breve momento nella carne mortale di Gesù mentre pregava sul Tabor in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni.
Gloria della vita eterna che assunse in corpo ed anima la beata e sempre vergine Maria quando la madre benedetta del Signore giunse al termine della sua esistenza terrena.
Gloria della vita eterna che aspettiamo con vivo desiderio per essere con il Signore per sempre, non solo nell'attuale interiorità delle anime nostre, bensì nell'esteriorità futura dei nostri corpi gloriosi.

Trasfigurazione, 2003
Per edificare la preghiera estiva sul fondamento stabile della speranza è utile pregare davanti alla santa Immagine della divina Trasfigurazione di Gesù Cristo, affinché tutti i nostri sensi siano illuminati dalla Luce che brilla nella sua carne, affinché la nostra mente venga istruita dalla Rivelazione della Scritture profetiche che come lampada brillano in luogo oscuro, affinché i nostri cuori troppo deboli per riconoscere il Signore risorto ascoltino in silenzio adorante la tonante voce di Dio: "Questi è il Figlio mio, l'amato, in lui ho posto il mio compiacimento, ascoltatelo" (Mt 17,5). Non limitiamo la contemplazione della Trasfigurazione ai meravigliosi nove giorni in cui assaggiamo gli antipasti del banchetto eterno, grazie alla compagnia di Gesù trasfigurato e di Maria assunta in cielo,  ma estendiamo tale gioia degli occhi, della mente e del cuore ai giorni che intercorrono tra la festa di sant'Elia (20 luglio) e la festa di san Mosè (4 settembre), i due profeti della prima alleanza che appaiono sul Tabor accanto a Gesù nella sua gloria per testimoniare che egli è il Messia promesso da Dio.
Il Mistero "avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato mediante le Scritture dei profeti" (Rom 16,25-26) viene svelato dalla divina testimonianza resa dal Padre al Figlio amato, quando ordinò: "Ascoltatelo!" (Mc 9,7). Obbedendo alla voce del Padre, focalizziamo l'attenzione sul Cristo trasfigurato: "il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce" (Mt 17,2). Nella trasfigurazione la Luce increata che "è nel seno del Padre e lo ha rivelato" (Gv 1,18) emerge dalle divine profondità del suo essere Figlio e trasfigura la carne, facendola risplendere della Gloria che arde nel roveto ardente della divinoumanità. Il volto solare e le vesti lucenti esprimono nel solido palpitante silenzio della carne umana il fine della sua divina incarnazione: "il Verbo si fece carne" (Gv 1,14) affinché la carne del Verbo ricevesse nelle sue radici cellulari e materiche la Vita di Dio, affinché la carne di Gesù Cristo potesse ardere della Luce primigenia. La sua carne di luce è la nostra carne per identità di natura essendo nato da donna, la Vergine Maria; è la nostra carne per identità di destino poichè per noi peccatori è morto e risorto per darci la sua vita immortale.

Assunzione, Duccio di Buoninsegna (1287-90), Vetrata del Duomo di Siena

L'assunzione di Maria santissima, non è un privilegio esclusivo di colei che generando il Verbo della Vita gli donò la carne e il sangue, ma è inclusiva dell'umanità, indicativo del nostro destino. Maria assunta è la prima creatura ad esser entrata nel Regno di Dio integralmente, corpo ed anima, la prima a vivere nella patria celeste, nel grembo della Trinità. La sua assunzione ci garantisce che il destino eterno di noi povere creature peccatrice è nel Creatore che è altresì Salvatore e Vivificatore. Come afferma l'apostolo Paolo nella seconda lettura della solennità dell'assunta: "Cristo è [...] la primizia di coloro che sono morti" (1Cor 15,20), il primo uomo a risorgere dai morti per la vita eterna; ma Cristo non è solo un uomo, è anche Dio, non è solo la prima creatura ad entrare nella vita eterna, è anche Figlio di Dio e Salvatore, sorgente eterna della vita. Maria santissima, invece, è solo una creatura, la prima creatura ad aver parte carnalmente alla resurrezione del Figlio: "in Cristo tutti riceveranno la vita" (1Cor 15,22). Come la donna fu tratta dal costato dell'uomo (Gen 2,21-22), così Maria è tratta dal costato di Cristo; e come Eva, ignorando il comando divino, diede inizio al peccato, così in Maria ebbe inizio la salvezza, senza meriti propri ma per i meriti futuri di Cristo: "Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo" (1Cor 15,23) e con Cristo primizia anche la madre è primizia e come canta Dante: "figlia del tuo figlio" (Paradiso XXXIII,1), noi, invece, aspettando la venuta di Cristo speriamo di essere tra quelli che sono di Cristo perchè la sua resurrezione sperimentata dall'anime nostre in vita si estenda ai nostri corpi mortali dopo la morte, affinché come dice l'apostolo: "è necessario che questo corpo corruttibile si vesta d'incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d'immortalità" (1Cor 15,53).

Michelangelo, Giudizio Universale

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