domenica 8 aprile 2012

Vita pulsante nel ventre terrestre

 Totalmente Primavera... by 21guilherme
L’odore del pulito si diffonde per la casa, quando a primavera si fanno quelle pulizie rese necessarie dal lungo inverno e rese possibili dalle giornate che si allungano e viepiù si riscaldano.
Nei giorni di sole, dalle finestre spalancate, entra il profumi dei fiori: i mandorli, le primule, i peschi, i ciliegi. E con gli odori entrano i colori freschi e nuovi, resi più vivaci dalla luce sempre più abbondante che a primavera celebra la vittoria annuale sulla fredda tenebra invernale. 
Vita che pulsa nel ventre della terra e freme nei rami ancora spogli degli alberi che giorno dopo giorno sono come ricamati di gemme, foglie e fiori. Fragili come i bambini, delicati come i lattanti nelle cui bocche l’Altissimo ha stabilito la sua forza invincibile.
 Primavera by de P. M.

Forza nascosta nella debolezza estrema, proprio come accadde a Gesù a Pasqua. Nel suo cadavere consegnato alla terra il tesoro è nascosto nel campo, nella sua anima discesa agli inferi è occultata la perla di grande valore, nel suo spirito reso al Padre si cela il sacro Graal: è il suo amore per Dio suo Padre e per gli uomini suoi fratelli, un amore unico e solo per il Creatore e le creature. Egli disse: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13 ). Lo disse e lo fece, e non solo per i suoi amici, ma ci amò quando ancora eravamo suoi nemici: “mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rom5,8). E se per l’uomo Gesù dare la vita significò morire, per il Dio Figlio ciò significa vivere e far vivere, per sempre ed in pienezza, senza ritegno né risparmio:  Lui, il Figlio, è la nostra Vita!
TINTORETTO, 1579-81
Una notte, una delle mie figlie, allora aveva all’incirca nove anni, mentre andavamo a dormire mi confidò la sua grande paura della morte di uno di noi e di morire, tutta angosciata e lacrimosa mi chiese: “Cosa succede quando muoio? Dove andrò? Sarò sola senza la mia famiglia?”.
Mi sdraiai accanto a lei e abbracciandola le sussurrai che anch’io avevo paura di morire, ma avevo anche fiducia in Gesù che è risorto dai morti, in Dio suo e nostro Padre che non ci ha creati per vederci morire ma ci farà rivivere per stare con Lui e nello Spirito Santo di Dio che è la Vita eterna.
GIORDANO LUCA, 1665
Poi abbiamo pregato insieme una decina del rosario, osservando come si conclude l’Ave Maria: “Santa Maria madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”. Chiediamo alla madonna di essere con noi e per noi nell’ora in cui moriremo e lei ci sarà, perché c’era quando suo figlio morì e ci affidò a lei: “Donna, ecco tuo figlio”.
RAFFAELLO, 1501-02

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