giovedì 29 novembre 2012

MUD & F2PM

 

Il cosiddetto matrimonio tra omosessuali e la possibilità che tali coppie adottino dei figli sono due questioni che fan parte dell’emergenza antropologica, denunciata un anno orsono nella lettera aperta al Partito Democratico da quattro storici rappresentanti della sinistra italiana: Pietro Barcellona, Paolo Sorbi, Mario Tronti e Giuseppe Vacca.
Nel cosiddetto mondo civile da alcuni anni assistiamo al brutale tentativo di riscrivere due realtà fondanti la società umana, il matrimonio e la famiglia, misconoscendo il valore ed il significato della differenza sessuale. La differenza o diversità sessuale è formata esclusivamente da due generi: il maschile ed il femminile. Tale diversità è costitutiva della natura umana e riguarda tutto l'essere umano, il dato fisico-corporeo come il lato psichico-spirituale. Misconoscere tale differenza ha due conseguenze: in campo matrimoniale non si percepisce più che la diversità sessuale sia condizione necessaria per il matrimonio, poiché esso non può prescindere da un marito e da una moglie; in ambito familiare non si riconosce più la necessità per il bambino di un padre e di una madre e che quindi ne abbia anche diritto.
Il cosiddetto matrimonio tra omosessuali è riconosciuto per legge nei Paesi Bassi (2001), Belgio (2003), Spagna e Canada (2005), Sudafrica (2006), Norvegia e Svezia (2009), Portogallo, Islanda e Argentina (2010). In questi paesi il cosiddetto diritto di sposare partner dello stesso sesso comporta anche il cosiddetto diritto di adottare figli, con la sola eccezione del Portogallo, dove non è consentita l’adozione alle coppie omosex.
Degno del teatro dell'assurdo è l'esito di tale ripiegamento culturale, visibile in Spagna con l'abolizione per legge dei nomi di “padre” e “madre” e la loro sostituizione con definizioni burocratico-geometriche “genitore A” e “genitore B”, nell'assurda convinzione  che "legifero ergo sum". La legge umana, invece di limitarsi a normare la vita, difendendo i più deboli dai soprusi dei violenti, si erge a Intelletto Divino Creatore che fa tabula rasa degli esistenti originari, il padre e la madre, e disegna sul foglio bianco del deserto sociale i due nuovi punti d'origine di due semirette, il genitore A e il genitore B. Non so davvero se tale atto creatore vada celebrato con il Requiem per la dipartita della ragione umana o con il Dies ira per l'umanità violata.
Altri paesi hanno invece preferito tutelare i diritti delle coppie conviventi introducendo nelle proprie legislazioni le Unioni Civili, aperte a coppie eterosessuali ed omosessuali, sono: Danimarca (1989), Francia (1999), Germania (2001), Finlandia (2002), Nuova Zelanda (2004), Regno Unito (2005), Repubblica Ceca (2006), Svizzera (2007), Uruguay, Colombia ed Irlanda (2011). Alcuni paesi prima hanno introdotto tali Unioni Civili, poi anche il cosiddetto matrimonio omosex: Paesi Bassi (1998), Norvegia (1993), Svezia (1995) e Islanda (1996). I governi di Francia e del Regno Unito stanno ufficialmente preparandosi a introdurre il cosiddetto matrimonio omosex.
Ciò che si vuole cambiare non è l’idea di matrimonio o l’idea di famiglia, ma la loro realtà di fondo, realtà comune a tutte le varie forme di matrimonio e che permane identica dentro di esse. Lungo il corso dei secoli vi sono state idee diverse di matrimonio e di famiglia. Il matrimonio come contratto dove c’era un venditore (il padre della sposa), un acquirente (il marito) e dei beni che passavano di proprietà (la sposa e la sua dote); oppure il matrimonio come relazione tra due persone, fondato sulla libertà di entrambi i coniugi e sulla reciprocità della promessa di fedeltà. La famiglia patriarcale composta dalla famiglia del patriarca e dalle famiglie dei suoi figli; oppure la famiglia nucleare formata da una coppia eterosessuale e dai loro figli. Queste sono idee anche molto diverse di matrimonio, ma che hanno in comune la realtà di un uomo e di una donna, su cui si fonda la famiglia.
Il cosiddetto matrimonio tra omosessuali cambia la sostanza delle cose, tanto da rendere inadeguato il nome tradizionale di matrimonio. Una coppia omosessuale è sterile, non può generare figli perché la natura sessuata della specie animale cui anche l’uomo appartiene richiede necessariamente per procreare due individui di sesso diverso e complementare, mentre una coppia di soli maschi o di sole femmine non può figliare.
I nomi con cui chiamiamo le cose, esprimono cosa è quella cosa, la sua natura propria. Il nome di “matrimonio” manifesta la funzione sociale dell’unione tra un uomo ed una donna, l’orientamento alla generatività intrinseco in quel legame; cosicché l’istituto matrimoniale serve a tutelare i soggetti più deboli: i figli e la madre.
Questa verità delle cose non è stabilita dalla Chiesa Cattolica, bigotta ed oscurantista, ma è propria della loro natura; per i credenti la natura delle cose esprime la volontà divina. Ciò che sorprende amaramente è che la Chiesa sia quasi la sola a riconoscere, a dichiarare e a difendere questa banale verità dell’uomo. Ma ormai la Chiesa non è più la sola, perché sempre più uomini e donne, credenti ed atei, eterosessuali ed omosessuali, si dichiarano contro il cosiddetto matrimonio omosex, come l’attore Rupert Everett e lo stilista Karl Lagerfeld, il politico francese Henri Emmanuelli, già presidente dell'Assemblea Nazionale. Recentemente in Francia ha registrato notevole successo la mobilitazione pubblica per il MUD (Matrimonio Uomo Donna) e per il F2PM (Famiglia Figli Padre Madre) sotto le insegne de: “La Manif pour Tous”.
Manifestazione del 17 novembre 2012 a Parigi
La verità del MUD, Matrimonio tra un Uomo ed una Donna, è così evidente che per secoli non c’è stato alcun bisogno di proclamarla ad alta voce. Oggi chi osa dichiarare questa banale verità, rischia di essere accusato di omofobia, solo per farlo tacere senza la fatica di rispondere alle sue argomentazioni e senza prendere in considerazione la natura concreta dell’uomo. La questione del cosiddetto matrimonio omosex, non è una questione di diritti negati agli omosessuali, infatti, nei paesi che hanno già introdotto il cosiddetto matrimonio omosex, i diritti delle coppie gay sono già legalmente affermati, è una battaglia ideologica per scardinare le fondamenta della società, per eliminare il principio di realtà o senso comune e affermare una libertà assoluta, incorporea, nutrita solo di desideri.
Noi uomini non siamo solo i nostri desideri, buoni o cattivi che siano, siamo un anima incarnata, un corpo animato. Siamo tra il cielo, la terra e gli inferi. Siamo uno spirito ragionevole e libero come gli spiriti creati (angeli e demoni). Siamo un’anima istintiva come gli animali irrazionali guidati dagli istinti. Siamo un corpo materiale come le cose inanimate. Solo in noi uomini trovano unità tutte le dimensioni create e proprio a noi sono affidate perché le edifichiamo armoniosamente. La nostra sessualità, il nostro essere uomini e donne, non riguarda solo una delle sfere di cui siamo composti, i nostri corpi sempre meravigliosi anche quando brutti e vecchi, ma riguarda anche la nostra anima che è maschile o femminile e che non sempre risplende delle sue virtù, ma più spesso, ahimè, s’intristisce e deperisce in una libertà illusoria.

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