lunedì 11 luglio 2016

SEGNI DEI TEMPI

I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: "Quando si fa sera, voi dite: "Bel tempo, perché il cielo rosseggia"; e al mattino: "Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo". Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi? Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona". Li lasciò e se ne andò. (Mt 16,1-4)

"Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?"
Dunque, questa è la domanda in cui Gesù nomina i segni dei tempi. Cosa intendeva il nostro amato salvatore con tale formula? Egli aveva già compiuto segni e prodigi che confermavano la sua parola e i suoi insegnamenti, azioni e parole erano coerenti tra loro nel testimoniare che lui era il Messia, il Figlio di Dio, il Benedetto. E ancora c'è chi gli chiede un segno celeste. Allora, oggi e sempre egli ironizza, mettendo in luce la contraddizione tra la capacità universale dell'uomo di giudicare l'aspetto del cielo, ovvero la capacità umana di distinguere il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto, il bene dal male e la richiesta alla Luce di altra luce, al Segno di Dio di un'altro segno celeste. Questa è la cecità di chi pretende di vedere e perciò il suo peccato rimane nella presunzione di vedere (Gv 9).
I Segni permettono di riconoscere i Tempi, tra loro qualitativamente diversi per la presenza efficace del Messia. A questa novità si riferisce la dichiarazione iniziale di Gesù: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete nel vangelo" (Mc 1,15). Il tempo è compiuto perché Dio Padre ha deciso essere giunto il momento di inviare il suo Messia.
Segni dei tempi non sono le cose che gli uomini sognano, nemmeno ciò che vuole il mondo, ma solo e soltanto ciò che Dio ha deciso quale Signore della storia.

Ecco quali segni dei tempi io vedo.
Alcuni sono buoni segni, altri no.

1. apparizioni di Maria
Negli ultimi 100 anni sono numerose e chiedono sempre preghiera e digiuno, penitenza e riparazione. Purtroppo devo constatare che molti uomini di chiesa, riguardo alle mariofanie, disprezzano le profezie e spengono lo Spirito con grave danno per sé e per la chiesa, piuttosto che vagliare ogni cosa, onde tenere ciò che è buono, secondo quanto prescrive san Paolo (1Tess 5,19-21).

2. apostasia dell'Europa
L'Europa sta rinnegando le sue radici cristiane. Estirpare le proprie radici non è mai una scelta oculata, perché è dalle radici che sale la linfa vitale. Iniziata dalle elitè intellettuali, ora questo rifiuto della propria identità, esplicito o silenzioso, pervade ogni strato sociale e costituisce un nuovo ethos sociale proprio dell'epoca post-cristiana.

3. crisi demografica europea
Iniziata alla fine degli anni settanta è l'esito logico e necessario del segno dei tempi precedente: recise le radici, l'albero di secca. Gli europei non sanno più perché vivere e perciò non fanno più figli. Siamo una società che lentamente, ma nemmeno troppo, sta suicidandosi, perché siamo stati nutriti e ci siamo nutriti di odio sui,  odio di se stessi e se non ci si ama, non si ama il prossimo: il figlio, il marito/moglie, il fratello/sorella, il padre e la madre.

4. caduta incruenta del muro di Berlino 
Il comunismo è scomparso dall'Europa, dove era nato. Scomparso senza spargimento di sangue. Plurali le cause della caduta, ma tra di esse la chiarezza etico-spirituale, la lucidità culturale di san Giovanni Paolo II che sempre ha chiamato bene il bene e male il male, insegnando ai suoi contemporanei ed in particolare agli europei sottomessi alla dittatura del proletariato, che la coscienza umana non può essere incatenata con la forza ed è liberata dalla verità sull'uomo rivelata in Cristo.

5. martiri cristiani
Siamo entrati in una nuova epoca dei martiri. Essi ci sono sempre stati lungo tutti i venti secoli del cristianesimo, ma nel XX e XXI secolo il martirio cristiano è cresciuto a dismisura. In modo frontale e cruento uccidono i cristiani perché tali i regimi comunisti extra-europei e i regimi islamici; in modo subdolo e dalle false apparenze democratiche perseguitano i cristiani i regimi liberal-democratici post-cristiani.

6. sete di Dio dei contemporanei
I contemporanei hanno una enorme sete di Dio. Ma non trovano sorgenti cui abbeverarsi perché una cattiva teologia, dovuta ad una cattiva spiritualità ha avvelenato il quaerere Deum. Da un lato i pastori delle chiese si sono buttati nel sociale, annegando il Vangelo di Dio nella sola lotta contro le ingiustizie. Dall'altro il razionalismo teologico si è perso nella sua pretesa scientificità, perdendo il legame vivo con l'unico suo oggetto, Dio. Solo chi ha incontrato veramente il Dio vivo e vero, può parlare di lui:

L'anno di grazia 1654,

Lunedí, 23 novembre, giorno di san Clemente papa e martire e di altri nel martirologio,
Vigilia di san Crisogono martire e di altri,
Dalle dieci e mezzo circa di sera sino a circa mezzanotte e mezzo,

Fuoco.

Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei sapienti.
Certezza, Certezza. Sentimento. Gioia. Pace.
Dio di Gesú Cristo.
Deum meum et Deum vestrum.
“Il tuo Dio sarà il mio Dio”.
Oblio del mondo e di tutto, fuorché di Dio.
Lo si trova soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Grandezza dell'anima umana.
“Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto”.
Ch'io non debba essere separato da lui in eterno.
Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia.
Mi sono separato da lui.
Dereliquerunt me fontes aquae vivae.
“Mio Dio, mi abbandonerai?”.
“Questa è la vita eterna, che essi ti riconoscano solo vero Dio e colui che hai inviato: Gesú Cristo”.

Gesú Cristo.
Gesú Cristo.

Mi sono separato da lui; l'ho fuggito, rinnegato, crocifisso.
Che non debba mai esserne separato.
Lo si conserva soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Rinuncia totale e dolce.

Sottomissione intera a Gesú Cristo e al mio direttore.
In gioia per l'eternità per un giorno di esercizio
sulla terra.

Non obliviscar sermones tuos. Amen.

Memoriale di Pascal

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