lunedì 10 febbraio 2014

La famigliafobia

Il dibattito su matrimonio & famiglia divampa.
Visto quel che succede in Francia e in Europa dire "dibattito" è un eufemismo, un uso falso delle parole per sminuire le incessanti proteste del popolo contro il potere, per arruolare dietro parole suadenti, quali diritti, libertà e progresso, l'inthellighenzia e l'opinione pubblica, evitando come la peste di riflettere sulla realtà delle cose: cos'è il matrimonio? Cos'è la famiglia? Chi è l'uomo?

In Francia, patria della libertà, gente inoffensiva è stata arrestata e condannata a mesi di carcere perché protestava indossando la felpa con il logo della famiglia naturale, formata da padre, madre e figli. In Francia la famiglia naturale è difesa da La Manif Pour Tous, ribellione popolare all'ideologia oscurantista delle lobby LGBT e dei loro sodali reazionari.

Il pericoloso Nicolas sul furgone della Gendarmeria


La repubblica francese vuole modificare la realtà naturale del matrimonio e della famiglia con la legge Taubira, proposta con pervicacia dal ministro della giustizia Christiane Taubira, una legge iniqua che introduce il cosiddetto matrimonio gay e la possibilità per le coppie omosessuali di adottare dei figli.
Christiane Taubira
 In prospettiva ciò prevede l'adeguamento del diritto di famiglia alle nuove forme di famiglia:
  1. famiglia monoparentale, quella formata da un solo genitore
  2. famiglia monosessuale, quella composta da due o più dello stesso sesso
  3. famiglia bisessuale, con risvolti da teatro dell'assurdo, quella formata da due di sesso diverso
introducento l'accesso alla procreazione assistita per tutte quelle coppie naturalmente infertili come sono fisiologicamente tutte le coppie omosessuali. Per cui utero in affitto per i signori gay, inseminazione artificiale per le signore lesbo e per entrambi possibilità di adottare i poveri orfanelli.

Dopo la contestatissima legge Taubira il governo socialista vuole la rieducazione di massa attraverso l'Abcd de l'egalité. Il piano di riprogrammazione dei francesi secondo l'ideologia gender è stato proposto da Vincent Peillon, ministro orwelliano dell'educazione nazionale,  e da Najat Vallaud-Belkacem ministro dei diritti delle donne nonché portavoce del governo socialista.
Vincent Peillon & Najat Vallaud-Belkacem

Invero uno strano caso quello del ministero dei diritti delle donne.
Ne parliamo con madame NVB.

Le donne godono di più diritti degli uomini?
Certo che no, sarebbe violato il sacro principio dell'egalité, su cui è fondata la Republique e il programma del nostro governo. Le donne hanno gli stessi diritti degli uomini.
Quindi, le donne hanno dei diritti diversi dagli uomini e perciò les madames  sono diverse dagli uomini?
Ohibò impossibile! Abbiamo appena cacciato dalla porta l'idea pericolosa e orrenda della diversità tra i sessi ed eccola rientrare dalla finestra! La diversità è un'idea così démodé  perchè invoca di suo la complementarietà tra uomo e donna, mentre le donne non hanno bisogno degli uomini, noi siamo indipendenti; solo alcuni uomini, chiaramente di livello inferiore, han bisogno delle donne come del pane o dell'aria. Sono come dei cani, sempre infoiati dietro una gonna...


In Europa il Parlamento Europeo di Strasburgo ha recentemente approvato la Relazione Lunacek, proposta dall'eurodeputata dei verdi e attivista lesbica, risoluzione recante il distopico nome: "Tabella di marcia dell'UE contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere".
Ulrike Lunacek

Analizziamo questo nome.
Tabella di marcia, indica un piano articolato per raggiungere determinati obiettivi, non sempre espliciti.
Dell'UE, è il soggetto giuridico che adotta la risoluzione e per la quale ha valore politico, la risoluzione non parla dell'Africa, dell'Asia o del Mondo, ma solo della situazione dei paesi che compongono la UE.
Contro, indica il verso della marcia, essa non ha una meta verso cui andare, ma ha un'origine da cui vorrebbe allontanarsi e rispetto a cui si definisce contro; qui sta tutta la forza persuasiva della parola contro, convincente perché piena di novità apparente; ma sta anche tutta la sua tragica debolezza, perché senza il quid cui contrapporsi non ha identità propria, necessita dell'origine per poterla descrivere secondo stereotipi negativi e quindi contrapporsi; in questo senso contro significa parassitare l'essere. In verità la risoluzione ci vuole allontanare dalla famiglia, quella naturale, quella che nella realtà è formata da un uomo e una donna, gli unici capaci di dare la vita. Anche agli omosessuali.
L'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere questo è il quid contro cui la risoluzione definisce la tabella di marcia contro: la paura-odio dell'omosessualità e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Di solito le definizioni lunghe nascondono grandi incertezze, e più spesso grosse bugie. Nella UE, oggi, esiste un problema di omofobia? Se sì, dove? I mass media hanno imposto ormai da anni che "omosessuale è bello", tutti si vantano di avere amici/che gay/lesbiche, ergo chi ha paura degli omosessuali o li odia? Stesso discorso per la discriminazione legata all'orientamento sessuale, anzi, se non sei un poco gay non puoi entrare nel mondo della moda o dello show, ci sono ospedali soprannominati Hospedal Gay, nome che ne definisce l'orientamento sessuale prevalente. Dov'è la discriminazione? Infine la bugia, l'identità di genere. Essa esiste solo secondo l'ideologia gender, mentre nella realtà non esiste; non ci può essere discriminazione per qualcosa che non esiste nella realtà.

Anche se la risoluzione non è vincolanti per i paesi UE, essa è comunque un formidabile strumento politico e propagandistico di pressione per omosessualizzare le legislazioni nazionali, secondo i principi di Yogyacarta.
Più che un pacato dibattito, si tratta di uno scontro tra due visioni alternative ed incompatibili dell'essere umano, tra l'ideologia gender e l'umanità secondo natura, come la si conosce a partire dall'esperienza comune e dalla ragione filosofica e scientifica.
L'ideologia gender afferma che la sessualità umana è slegata dai genitali che determinano il sesso dei corpi animali, anche di quello umano, assolutamente indipendente dalla XXIII^ coppia di cromosomi umani: XX propria della femmina - XY propria del maschio. L'ideologia gender asserisce che non ci sono due generi soli, il maschile e il femminile, bensì almeno cinque: etero, lesbo, gay, bisex e trans. Afferma che ciascuno sceglie la sua identità sessuale in assoluta libertà e tale scelta può cambiare nel tempo.
L'ideologia gender è dualistica e spiritualistica, forse una riproposizione aggiornata al contemporaneo delle dottrine gnostiche. Dualistica poiché separa e contrappone il corpo all'anima. Spiritualista perché svilisce il corpo costringendolo a non incidere sulla sessualità decisa in toto dalla libertà individuale.
Essa discrimina gli eterosessuali nei quali cataloga contro l'esperienza comune e la ragione sia gli uomini che le donne eterosessuali, uomini e donne tra loro diversi, complementari e fecondi. La Natura non solo fa nascere soltanto uomini e donne, ma caratterizza le speci animali e anche molte speci vegetali in due soli generi maschile e femminile. Non è la scienza che opera questa distinzione, essa si limita a riconoscere la realtà così come è plasmata dalla tanto idolatrata Madre Natura.

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