giovedì 6 gennaio 2011

di luce in luce

Oggi la stella guida i Magi, venuti da Oriente, al Sole di giustizia.
Giorno di luce, di stelle che brillano in cielo ed in terra.
Oggi nella santa Epifania del Signore inizio il mio blog, felice coincidenza.

Innanzitutto una spiegazione del nome.
Sono parole che Dante pone sulla bocca di san Tommaso d'Aquino:

"Or se tu l'occhio de la mente trani
di luce in luce dietro a le mie lode,
già de l'ottava con sete rimani."
(Paradiso X, 121-123)

"Di luce in luce" è una splendida sintesi del cammino dell'homo viator che cerca la  luce perché è nelle tenebre. Come Giovanni l'Evangelista scrive dell'altro e più antico Giovanni, il Precursore:"Non era lui la luce, ma venne come testimione della luce" (Gv 1,8). Paradosso e mistero del testimone: non essere luce ma rifletterla quale terso specchio, come l'acqua cristallina dei laghi alpini riflettono lo splendore del creato che li circonda. Questa è anche la natura della mente: riflettere sulla realtà per riflettere la luce della verità.
Così è di ogni uomo, anzi di ogni creatura visibile ed invisibile. Non siamo luce ma vi aneliamo, come abisso tenebroso che grida all'Abisso increato e generato, la Luce del Verbo che oggi splende e le tenebre del mondo rischiara.

Le stelle sono uno dei simboli danteschi più noti.
Anche Vincent Van Gogh amò dipingere cieli trapuntati di stelle che danzano palpitanti.
Le tre cantiche della Comedia si concludono con la parola stelle, spingendo lo sguardo interiore dei lettori verso il cielo stellato e oltre, verso la Causa incausata, Colui che tutto muove, Motore più che immobile ypermobile:

"E quindi uscimmo a riveder le stelle"
(Inferno XXXIV,144)
Vincent Van Gogh, Esterno del caffè di notte (1888)


"puro e disposto a salire a le stelle"
(Purgatorio XXXIII,144)
Notte stellata sul Rodano, 1888




"l'amor che move il sole e l'altre stelle"
(Paradiso XXXIII,144)

Notte stellata, 1889


Strada con cipresso e stelle, 1890









Infatti, fin dalla notte dei tempi le stelle attirano a sé, in alto, lo sguardo degli uomini perchè il nostro cuore è un abisso abitato dal de-siderium, sguardo anelante rivolto alle stelle...

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