giovedì 10 marzo 2011

Ecclesiologia architettonica 6. spirito cattolico

    Et et è la formula che sintetizza meglio lo spirito cattolico, viceversa aut aut sintetizza lo spirito protestante. Cattolico significa "secondo il tutto" e si riferisce in primo luogo alla verità e ai mezzi di grazia che appunto la Chiesa Cattolica riceve da Dio e custodisce indefettibile per elargirne i credenti.
     
     Riguardo al nostro tema ciò significa che contrapporre reiteratamente i termini coinvolti nel discorso liturgico-architettonico non è cattolico. Viceversa è cattolico tenere insieme i termini, et et: l’edificio chiesa è simultaneamente domus ecclesiae e domus Dei, le due cose non si possono separare, sono una dentro l’altra, proprio come non si possono separare le due nature di Cristo. La Chiesa è corpo sociale, fatta di rapporti umani, di volti noti, è comunità di persone che cercano di amare il Signore e in Lui di amarsi perché da Lui amate. La stessa Chiesa è Tempio del Dio vivente, mistero che travalica i tempi e gli spazi, creatura della Trinità; solo tenendo unite le due realtà, domus ecclesiae e domus Dei, comunità locale e chiesa universale, la Chiesa può essere, come è: “in Cristo, il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio” (LG 1).
            
     Lo stesso discorso per il mistero eucaristico, del quale non si può continuamente contrapporre la duplice natura sacrificale e conviviale. Il sacrificio eucaristico, vero ed incruento memoriale dell’unico sacrificio cruento della Croce, è intimamente orientato al banchetto eucaristico, quale sua premessa necessaria, dato che l’unico Sommo Sacerdote cristiano è Gesù Cristo che offre se stesso in sacrificio eterno, affinché i suoi possano mangiare la sua carne e bere il suo sangue e così avere la vita (Gv 6,53s). Quindi l’altare deve essere un vero altare, sopra il quale deve stare appesa la Croce, e nello stesso tempo deve essere il tavolo del banchetto nuziale, dove si consumano le nozze eterne tra lo Sposo e la sposa, tra Cristo e la Chiesa. Infatti, se il sacrificio è la premessa del banchetto, il banchetto è il fine del sacrificio.

Basilica Vaticana di san Pietro

     Un discorso più articolato va fatto circa la vexata quaestio dell'orientamento liturgico e quindi architettonico. Infatti l'orientamento liturgico non coinvolge un solo ed unico soggetto, ma una pluralità gerarchica, formata dall'Assemblea del Popolo di Dio e dal Ministro Ordinato che la presiede. Mentre il Popolo di Dio non può che essere sempre e soltanto rivolto a Dio, atteggiamento spirituale e corporeo  che s'esprime col volgersi verso Oriente da dove sorge il Sole di Giustizia; i Sacerdoti cristiani esercitano la loro partecipazione sacrametale all'unico sacerdozio di Cristo, in virtù della quale partecipano alla sua mediazione tra Dio e gli uomini, volgendosi ora verso Dio insieme al Popolo santo quali sue guide e rappresentanti, ora volgendosi verso il Popolo quali rappresentanti di Dio, suoi ministri.
     Tale struttura articolata della Chiesa formata dal Popolo di Dio, cui appartiene anche la Gerarchia, e dalla Gerarchia, alla quale il Popolo non si riduce, deve riflettersi anche nella conformazione architettonica della chiesa:
  1. Anzitutto essa deve essere esattamente orientata al fine di permettere la preghiera orientata a Dio e di plasmare ad essa la Chiesa
  2. Inoltre l'altare-mensa deve essere staccato dal muro onde permettere al sacerdote di poter deambulare attorno ai suoi quattro lati e così occupare i due poli simbolici della sua funzione mediatrice, ora davanti all'altare alla testa del Popolo in preghiera, ora dietro l'altare rivolto al Popolo quale rappresentante di Dio

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